Nelle società di capitali vige il principio della libera circolazione delle quote societarie. Questo vuol dire che, in generale, i soci avrebbero la possibilità di procedere con la cessione delle quote senza grosse difficoltà. In realtà, però, è possibile inserire nell'atto costitutivo delle disposizioni che vadano a limitare la circolazione delle quote, come ad esempio clausole di prelazione o clausole di gradimento.
Si tratta di clausole che nascono allo scopo di salvaguardare gli equilibri dell'assetto societario, evitando ad esempio che le quote vengano vendute automaticamente a soggetti terzi senza interpellare prima i soci. È questo il caso delle clausole di prelazione.
Le clausole di gradimento, invece, hanno l'obiettivo di impedire l'ingresso in società di soggetti poco graditi agli altri soci. La presenza di una clausola di gradimento fa sì che sia indispensabile l'approvazione di uno o più soggetti che fanno parte della società o addirittura di soggetti terzi (come ad esempio una banca). In una società di capitali potrebbero essere presenti due tipologie di clausole di gradimento:
Le clausole sono di mero gradimento quando l'ingresso di terzi è a discrezione di coloro che, in base a quanto stabilito dall'atto costitutivo, hanno il diritto di poter decidere sull'argomento. Questo vuol dire che non esistono dei criteri specifici che chi è chiamato a decidere deve utilizzare prima di scegliere se accettare o meno l'eventuale nuovo socio.
La clausola è di gradimento non mero quando nell'atto costitutivo sono indicati i criteri e le caratteristiche che deve possedere chi intende acquistare le quote del socio uscente per entrare nel capitale sociale della società. In questo caso, dunque, la scelta dei soci è, per alcuni versi, più semplice, in quanto fondata su basi certamente più oggettive.
Solitamente, sono gli organi amministrativi, nella figura dell'amministratore unico e del consiglio di amministrazione, a decidere se approvare o meno l'ingresso di un nuovo socio. Per le SRL la decisione potrebbe essere assunta da più amministratori, tenendo conto dei poteri agli stessi attribuiti dai soci. Non è da escludere la possibilità, per il consiglio di amministrazione, di concedere ad un comitato esecutivo l'onore e l'onere di decidere sul gradimento o meno del socio o dei soci che intendono entrare in società.
Allo stesso modo, nelle società a responsabilità limitata, potrebbero assumere la decisione anche i soci o addirittura un singolo socio, qualora a quest'ultimo siano stati attribuiti dei diritti particolari. Per le start-up e le PMI innovative, costituite sempre come SRL, è ammessa la presenza di categorie di quote a cui potrebbe essere demandata la scelta del gradimento. Nelle società per azioni, invece, è l'assemblea generale degli azionisti a decidere o, in alternativa, una specifica categoria di azioni.
La procedura da seguire per procedere con la cessione delle quote societarie potrebbe variare in base a diversi fattori. Innanzitutto, chi intende cedere deve essere a conoscenza di eventuali clausole di gradimento presenti nell'atto costitutivo oppure clausole di prelazione. Successivamente, il cedente deve informare gli altri soci rispetto alle proprie intenzioni di cessione delle quote. Se è presente un soggetto interessato all'acquisto delle quote e se ci sono delle clausole di gradimento, il socio cedente deve darne comunicazione ai restanti soci.
Nella comunicazione che viene data alla società, il socio cedente deve fornire informazioni dettagliate rispetto alla quota posta in vendita, al prezzo che è stato concordato tra le parti e a termini e modalità di pagamento. Può sembrare scontato ma è necessario indicare anche le generalità del potenziale socio entrante. In genere, è lo stesso atto costitutivo a stabilire i tempi entro i quali deve essere comunicata al socio uscente la decisione da parte della società.
Chiaramente, la decisione dei soci dovrà tener conto delle caratteristiche delle clausole di gradimento. In presenza di una clausola di mero gradimento, i soci saranno assolutamente liberi di accettare o meno che il terzo faccia il proprio ingresso nella compagine societaria. Se i soci non danno il loro placet, cosa accade al socio cedente? Quest'ultimo può esercitare il diritto di recesso, cioè lasciare ugualmente la società e ottenere anche la liquidazione della propria quota. Nelle società per azioni, in assenza del placet, è previsto che la partecipazione del socio cedente venga acquistata dalla società.
Se, invece, nell'atto costitutivo ci sono clausole di gradimento non mero, il socio che intende cedere la propria quota dovrà conoscere i requisiti e le caratteristiche che dovrà avere il soggetto che potrebbe fare il proprio ingresso nel capitale sociale. In questo modo, cioè presentando alla società un soggetto in possesso degli attributi richiesti, sarà molto più facile ottenere il placet.
Per il socio uscente è certamente preferibile la cessione delle quote piuttosto che l'esercizio del diritto di recesso. La prima ipotesi, infatti, permette di liberarsi della propria quota alle condizioni economiche che, in linea di principio, potrebbe essere lo stesso cedente a stabilire. Al contrario, in caso di recesso, bisognerà raggiungere un accordo con il resto dei soci rispetto al valore di liquidazione della quota. In tal senso, la clausola di prelazione si configura certamente più elastica rispetto alle clausole di gradimento, in quanto il cedente, una volta individuato l'acquirente terzo, avrà la certezza di vendere a quest'ultimo oppure ad uno dei soci, qualora questi dovessero esercitare la prelazione.
Il notaio svolge un ruolo certamente importante nella questione relativa alle clausole di gradimento. Del resto, si tratta di clausole che possono essere incluse nello statuto societario o in fase di costituzione o successivamente. In entrambi i casi, il contributo del notaio è fondamentale. Infatti, non è possibile costituire una società di capitali in assenza di un atto pubblico notarile. Allo stesso modo, non si può procedere, ad esempio, con la modifica dello statuto di una SRL senza interpellare il notaio.
Consigliamo, pertanto, di sfruttare a proprio vantaggio le competenze e le conoscenza dei notai in materia di diritto societario. La consulenza notarile potrà fornire risposte rispetto all'utilità e alla validità legale delle clausole di gradimento. Puoi richiedere un preventivo notarile su Prezzinotaio, indicando tipologia di atto e provincia di riferimento.
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