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Divisione testamentaria: cos'è e qual è il ruolo del notaio?

Cos'è la divisione testamentaria?


La divisione testamentaria è una particolare tipologia di divisione ereditaria che viene effettuata direttamente dal testatore, in base a quanto indicato all'interno del testamento. Prima di approfondire il concetto di divisione testamentaria è necessario fare un passo indietro e accennare al concetto di comunione ereditaria. Si parla di comunione ereditaria quando al testatore succedono almeno due eredi. Gli eredi che scelgono di accettare l'eredità acquisiscono la comproprietà dei beni del defunto ma ereditano anche gli eventuali debiti da questi contratti in vita.


La divisione ereditaria è, di fatto, il processo di scioglimento della comunione ereditaria, attraverso il quale vengono assegnati i beni del defunto ai vari eredi, in linea con le volontà del testatore e nel rispetto delle quote di legittima, cioè della parte di eredità che spetta per diritto a ogni erede. Esistono, però, diverse tipologie di divisione ereditaria, come ad esempio giudiziale, a domanda congiunta, contrattuale, giudiziale ordinaria e, per l'appunto, testamentaria.


Fare una divisione testamentaria potrebbe essere, a seconda dei casi, più o meno complicato. Bisogna, infatti, muoversi con molta cautela per evitare che la divisione possa essere contestata dagli altri eredi o addirittura reputata nulla. Non a caso, chi fa testamento preferisce spesso affidare questa incombenza all'esecutore testamentario, cioè ad un soggetto che avrà il compito di eseguire le disposizioni del testatore e assegnare i vari beni agli eredi, tenendo conto delle volontà di chi fa testamento ma con un occhio sempre vigile alle quote di legittima.


Sebbene la legge non pone grossi limiti rispetto al soggetto da nominare come esecutore testamentario, la tendenza è di affidare questo compito ad un professionista (potrebbe essere scelto un notaio ma anche un avvocato con comprovata esperienza in materia di successioni). L'esecutore testamentario dovrà, innanzitutto, effettuare una stima circa il valore dei beni che fanno parte del patrimonio ereditario.


Si comprende bene che questa valutazione non può in alcun modo essere svolta da un erede o da un legato, in virtù di un evidente conflitto d'interessi che potrebbe insorgere. È, inoltre, compito dell'esecutore testamentario ascoltare gli eredi prima di procedere con la redazione del progetto divisionale. Il progetto sarà vincolante per gli eredi, a meno che esso si riveli ingiusto e/o a meno che non vi siano altri testamenti nei quali emergono volontà del testatore contrarie rispetto al contenuto del progetto di divisione.


divisione testamentaria


Come si svolge la divisione testamentaria?


La divisione testamentaria può essere effettuata in due modi o meglio attraverso:


  • Assegni divisionali semplici;
  • Assegni divisionali qualificati.


Si parla di assegni divisionali semplici quando il testatore, all'interno del testamento, stabilisce le regole da seguire per la suddivisione dei beni tra gli eredi. Si tratta di indicazioni non propriamente vincolanti, pertanto potrebbero comunque esservi i presupposti per la creazione della comunione ereditaria. Gli assegni divisionali sono qualificati quando il testatore non consente la nascita della comunione ereditaria in quanto è egli stesso a dividere i beni. In casi del genere, a seguito della morte del testatore, si passa automaticamente all'attribuzione dei beni agli eredi, in linea con quanto stabilito dal de cuius.


La divisione testamentaria con conguaglio


Ci sono circostanze in cui potrebbe essere difficile effettuare una divisione testamentaria perfettamente equa. Poniamo che il testatore sia proprietario di due immobili e che voglia lasciarne uno ad un figlio e uno all'altro. Cosa potrebbe accadere in casi del genere? La risposta più ovvia è che i beni in questione possano avere un valore economico completamente differente tra loro, avvantaggiando un erede a discapito di un altro.


Come risolvere il problema? Potrebbe essere il testatore stesso, in fase di redazione del testamento, a prevedere quella che viene definita una divisione con conguaglio. Esclusivamente nei casi di divisione del testatore con predeterminazione di quote, un conguaglio in denaro che abbia funzione divisoria può consentire la correzione di eventuali ineguaglianze venutesi a creare in seguito alla divisione testamentaria.


Come impugnare una divisione testamentaria?


In alcuni casi la divisione testamentaria potrebbe essere impugnata dagli eredi, in particolare qualora vengano lesi i diritti dei legittimari. Pensiamo a tutti quei casi in cui un coerede viene ingiustamente escluso dalla divisione testamentaria. Se nel patrimonio del defunto non vi sono ulteriori beni tali da garantire il rispetto della quota che spetta per legge all'erede, è possibile addirittura chiedere la nullità dell'atto per preterizione. Se, invece, il testatore non ha avuto la possibilità di scrivere il testamento in modo libero ma è stato condizionato con dolo o in maniera violenta, si può agire affinché l'atto di divisione venga annullato.


Vi sono, invece, circostanze in cui all'erede, pur prendendo parte alla comunione ereditaria, sono stati assegnati beni per un valore inferiore rispetto alla quota ad egli spettante. In casi del genere, l'erede leso può avviare un'azione di riduzione nei confronti degli altri eredi e chiedere la reintegra della propria quota. All'azione di riduzione potrebbe seguire quella di restituzione dei beni già assegnati ai coeredi.


In base a quanto stabilito dall'articolo 763 del Codice Civile, è possibile effettuare la rescissione della divisione testamentaria se uno degli eredi riesce a dimostrare di aver ricevuto in eredità beni il cui valore è inferiore di oltre un quarto rispetto alla quota ad egli spettante.


Divisione testamentaria: le tempistiche


Un'altra domanda che ci si pone in tema di divisione testamentaria è se il testatore abbia la possibilità di impedire agli eredi di procedere con la divisione del patrimonio. In realtà, ci sono dei vincoli temporali da rispettare. Nello specifico, il testatore può impedire che venga effettuata la divisione prima che scada il termine dei cinque anni dall'apertura della successione. Se, però, sono coinvolti dei minori, potrebbe essere necessario attendere, prima della divisione, che l'ultimo nato abbia compiuto i 19 anni di età. 


Perché la consulenza di un notaio è fondamentale?


La consulenza notarile è fondamentale perché può aiutare il testatore a scrivere un testamento inattaccabile giuridicamente. Se è vero che il testatore ha la facoltà di ricorrere a qualsiasi tipologia di testamento (anche quello olografo, per intenderci) è innegabile che un testamento pubblico e, dunque, redatto proprio da un notaio avrà sicuramente un'efficacia maggiore.

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