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Come rinunciare all'eredità: termini e costi

Quando si è tra i cosiddetti chiamati all'eredità non bisogna dare per scontato che i beneficiari decidano di accettarla. Un'eredità, infatti, potrebbe anche essere rifiutata oppure accettata con beneficio d'inventario. Chiaramente, è necessario seguire un'apposita procedura affinché il rifiuto dell'eredità possa diventare effettivo. In questo articolo andremo, dunque, a vedere come si fa la rinuncia all'eredità e quale potrebbe essere, in tal senso, il ruolo del notaio.


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Cos'è la rinuncia all'eredità?


La rinuncia all'eredità è una dichiarazione attraverso la quale un soggetto che figura tra i chiamati all'eredità ammette di non voler succedere al defunto. Già questa è una differenza considerevole rispetto all'accettazione dell'eredità. Infatti, chi intende accettare l'eredità può farlo anche in forma tacita mentre il rifiuto deve essere, in qualche modo, espressamente dichiarato.


Allo stesso modo, mentre chi accetta l'eredità non può tornare sui propri passi, chi la rifiuta ha in realtà ha la possibilità di revocarla ma non per sempre. La revoca può, infatti, essere effettuata fino al compimento dei dieci anni (è questo il termine indicato dalla legge entro il quale un soggetto può accettare o rinunciare all'eredità) oppure fino a quando il successivo chiamato all'eredità non la accetti.


Come si fa la rinuncia all'eredità?


Si può rinunciare all'eredità dinanzi ad un notaio oppure nella cancelleria del Tribunale del luogo in cui è stata aperta la successione.


Termini per la rinuncia all'eredità


Nel caso in cui l'erede sia già entrato in possesso dei beni ereditari, vi sono tre mesi di tempo dall'apertura della successione per procedere con la rinuncia. Il chiamato all'eredità ha, invece, dieci anni di tempo dall'apertura della successione per rinunciare all'eredità qualora non sia entrato in possesso dei beni ereditari. 


È importante sapere che questo termine per l'esercizio della rinuncia all'eredità può essere abbreviato a condizione di mettere in atto una azione interrogatoria cioè a patto di chiedere ad un giudice di stabilire il tempo a disposizione del chiamato all'eredità affinché quest'ultimo possa rinunciarvi.


Chi può rinunciare all'eredità?


Possono rinunciare all'eredità coloro che sono stati chiamati all'eredità, cioè i soggetti che, in base alla volontà del de cuius (se quest'ultimo ha fatto testamento) o in ottemperanza alla normativa vigente in materia di successione legittima, fanno parte degli eredi del defunto. 


Rinunciare all'eredità: i costi


A seconda della procedura che si sceglie di seguire, potrebbero variare anche i costi legati alla rinuncia all'eredità. Qualora la rinuncia venga effettuata dinanzi ad un notaio, bisognerà farsi carico dell'onorario del professionista e delle tasse previste per legge. Se, invece, si sceglie l'altra strada e cioè recarsi presso la Cancelleria del Tribunale in cui si è aperta la successione bisognerà sostenere i seguenti costi:


  • 200 euro per la registrazione della dichiarazione di rinuncia nel registro delle successioni;
  • Una marca da bollo da 11,34 euro e un'altra da 16 euro.


Dopo aver ovviato a questi pagamenti, sarà possibile redigere il verbale all'interno del quale verrà annotata la dichiarazione di rinuncia che, come poc'anzi indicato, verrà poi trascritta nel registro delle successioni. Le due marche da bollo (una da 11,34 euro e un'altra da 16 euro) dovranno essere acquistate per ottenere una copia. Qualora si avesse bisogno di una copia urgente, cambierebbe anche il costo delle marche da bollo (una da 16 euro e un'altra da 33,50 euro).


Quando conviene fare la rinuncia all'eredità?


Innanzitutto, il chiamato all'eredità dovrà effettuare un'attenta analisi del patrimonio del defunto. Spesso, infatti, la decisione di rinunciare all'eredità scaturisce dal timore o dalla certezza che il valore dei debiti del defunto possa essere superiore a quello dei beni da ereditare. L'eredità comprende, infatti, sia i rapporti attivi che passivi del de cuius. Nel caso in cui l'eredità venisse accettata e i debiti fossero superiori ai crediti, l'erede dovrà farsene carico attraverso il proprio patrimonio personale.


Va, comunque, specificato che non tutti i debiti si trasmettono automaticamente agli eredi. Questo vuol dire che, soprattutto nei casi più complessi, conviene affidare l'analisi del patrimonio del defunto a soggetti esperti e competenti in materia, i quali dovranno individuare i debiti ereditari e la loro consistenza. A questo punto, il chiamato all'eredità può prendere la decisione considerata migliore e più adeguata alla specifica situazione.


Quali documenti servono per rinunciare all'eredità?


In primo luogo, bisognerà procurarsi il certificato di morte del de cuius cioè del soggetto della cui eredità si parla. Si tratta di un documento indispensabile per dimostrare non solo che il de cuius sia deceduto ma che sia stata già aperta la successione. Servono, poi, documento d'identità e codice fiscale sia del de cuius sia di colui che intende rinunciare all'eredità.


Rinuncia all'eredità: chi può subentrare?


Quando si intende rinunciare all'eredità, magari perché la posizione debitoria del defunto è eccessivamente elevata, bisogna sempre fare un'analisi a più ampio raggio che tenga conto anche degli altri eredi. Certamente, la rinuncia all'eredità rimane un atto personale. Questo atto potrà essere compiuto da una sola persona, per proprio conto e avrà effetti soltanto per se stessi.


Potrebbe, ad esempio, accadere che l'erede abbia un figlio e che sia proprio quest'ultimo a subentrare nell'eredità al posto del padre che vi ha rinunciato. In circostanze del genere, anche i figlio del chiamato all'eredità tenderà a prendere la stessa decisione. Chiariamo che, nel caso in cui un chiamato all'eredità sia minorenne, la rinuncia potrà avvenire in presenza dei genitori o di un tutore designato dal giudice tutelare. Per l'atto di rinuncia serve, comunque, l'autorizzazione da parte proprio del giudice tutelare.


La rinuncia all'eredità e il ruolo del notaio


Abbiamo visto come la rinuncia all'eredità possa essere effettuata anche al cospetto di un notaio. In tal senso, il notaio dovrà redigere il verbale della dichiarazione di rinuncia. All'interno di questo verbale andranno indicate le generalità del chiamato all'eredità nonché l'eredità alla quale si rinuncia. Se hai bisogno di conoscere i costi associati all'atto notarile di rinuncia all'eredità puoi chiedere uno o più preventivi notarili. La consulenza di un notaio, tra l'altro, potrà rivelarsi utile anche rispetto alla procedura da seguire per la rinuncia. Se hai bisogno di un notaio nella tua città puoi inviare una richiesta di preventivo su Prezzinotaio.it.

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