Il testamento modale, anche detto onere testamentario o con modus, è un peso che viene apposto ad una disposizione ereditaria oppure ad un legato. Consiste, in maniera molto semplice, in un obbligo che va a gravare sul beneficiario della disposizione. Ma qual è il contenuto di quest'onere? In termini giuridici, è stato stabilito che l'onere può avere per oggetto un comportamento o prestazione di dare, fare o non fare.
Una delle principali caratteristiche dell'onere è la patrimonialità. In ottemperanza all'articolo 1174 del Codice Civile, questo vuol dire che la prestazione che coincide con l'oggetto dell'obbligazione deve poter essere valutata sotto il profilo economico. Nel caso in cui la prestazione non sia passibile di ricevere una valutazione economica, la volontà del testatore può attuarsi esclusivamente nei limiti in cui la disposizione sia posta come condizione.
L'aspetto patrimoniale, quando è assente, può essere recuperato indirettamente con l'apposizione di una clausola penale in caso di inadempimento dell'onere. In questo modo, il testatore riuscirebbe a ritrovare il carattere della patrimonialità per una disposizione che originariamente ne era priva.
Esistono dei limiti per quanto concerne l'applicabilità del testamento modale? Innanzitutto è necessario valutare la possibilità e la liceità dell'onere. Su questo punto è necessario, in primo luogo, conoscere il contenuto dell'articolo 549 del Codice Civile, il quale stabilisce che chi redige un testamento non può imporre né pesi né condizioni sulla quota che spetta ai legittimari, a meno che non vengano applicate le norme del Titolo IV del codice stesso.
Ricordiamo, infatti, che la legge stabilisce che gli eredi legittimi del testatore hanno diritto ad una quota minima di eredità. Non sono, dunque, ammessi oneri che finiscano per determinare un decremento quantitativo della quota altresì detta di riserva. Chiaramente, nel caso in cui il legittimario abbia ricevuto dall'erede una quota più elevata rispetto alla quota minima spettante l'onere andrà a gravare solo nei limiti della quota disponibile del patrimonio del testatore.
L'articolo 647 del Codice Civile, invece, afferma che è possibile apporre un onere sia all'istituzione dell'erede che a quella del legato. L'onere si considera, però, non apposto se la prestazione oggetto dello stesso è illecita o impossibile.
Il valore dell'onere potrebbe anche essere superiore al valore del beneficio ricevuto dal legatario o dall'erede tramite testamento. A tal proposito, il legatario è tenuto ad adempiere all'onere nei limiti del valore della cosa legata. Lo stabilisce l'articolo 671 del Codice Civile. Se, invece, l'onere grava sull'erede, quest'ultimo deve rispondere per intero, indipendentemente dal valore della cosa legata. L'unica eccezione riguarda il caso in cui l'erede abbia accettato l'eredità con beneficio d'inventario, opzione che gli permette di rispondere limitatamente al valore dei beni ricevuti in eredità.
Trattandosi di un testamento e, dunque, di disposizioni che diventeranno effettive solo dopo la morte del testatore, ci si chiede in che modo si possa agire in caso di inadempimento dell'onere. Non solo. È importante comprendere eventualmente anche chi dovrà muoversi per far sì che la disposizione del testatore venga rispettata.
Sul primo punto, ci sono pochi dubbi: affinché l'obbligazione possa essere adempiuta è possibile agire in giudizio. Per quanto concerne la seconda questione, potrebbe rivolgersi al Tribunale chiunque abbia interesse o possa trarre vantaggio dall'adempimento dell'onere, come ad esempio un legatario oppure un erede ma anche un soggetto terzo.
L'obbligo che va a gravare sul beneficiario di un testamento modale potrebbe avere per oggetto disposizioni di varia natura. Alcuni esempi potrebbero chiarire meglio la questione.
Tizio potrebbe scrivere nel testamento quanto segue: "Lascio la mia casa di campagna a mia nipote Giulia, con l’onere di consentire a mio fratello Carlo di vivere nella stessa fino alla fine dei suoi giorni, senza corrispondere alcun affitto". In questo caso, la nipote riceve in eredità il bene ma deve accettare che l'immobile possa essere abitato dal fratello del testatore, per giunta a titolo gratuito.
L'onere potrebbe anche essere benefico, ad esempio: "Lascio 100.000 euro alla mia amica Luisa, con l’onere di donarne, entro un anno dalla mia morte, 50.000 ad una fondazione che si occupa della ricerca sulle malattie rare".
Sovente capita che le disposizioni testamentarie abbiano per oggetto prevedano come onere a carico del beneficiario compiti di cura e/o assistenza a carico di un coerede oppure di un terzo. Facciano un esempio: "Designo come miei eredi in parti uguali i miei due figli, a patto che si impegnino a prestare cura e assistenza per tutta la vita a mia moglie. In caso di inadempimento di una delle due o di entrambe, stabilisco che alle stesse venga riconosciuta esclusivamente la quota di legittima".
Le questioni ereditarie, in alcune circostanze, sono molto più complesse di ciò che potrebbero apparire ad uno sguardo superficiale. Chi ha intenzione di redigere un testamento potrebbe trovare conveniente rivolgersi ad un notaio. La consulenza notarile potrebbe, infatti, aiutare il testatore a scrivere un testamento che sia esente da errori. Soprattutto nel caso in cui si abbia intenzione di apporre un peso ad un legato oppure ad una disposizione ereditaria, è fondamentale accertarsi che tale opzione sia percorribile, soprattutto se il destinatario dell'onere risulta tra gli eredi legittimi del de cuius.
Tra l'altro, vale la pena ricordare che il testatore ha la facoltà di scegliere tra diverse tipologie di testamenti: da quello pubblico al testamento olografo, dal testamento segreto a quello speciale o internazionale. Poiché vi sono alcune differenze di non poco conto tra i vari tipi di testamenti, può essere profittevole consultarsi con il notaio anche su questo argomento.
Del resto, chi fa testamento potrebbe trovarsi in una posizione non semplice. Da un lato, vi è l'esigenza di disporre del proprio patrimonio secondo le proprie volontà. Dall'altro, però, bisogna fare i conti con la legge e, dunque, con le quote minime da riconoscere agli eredi. Il fine ultimo, facile a dirsi ma spesso difficile a farsi, dovrebbe essere quello di riuscire ad accontentare tutti o, quantomeno, di fare un testamento che non possa essere impugnato, così da evitare lunghe ed estenuanti battaglie legali tra eredi.
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